Progetto Darger
THE STORY OF THE VIVIAN GIRLS
Un fantastico, terribile e immaginifico inedito
da far conoscere al pubblico
Mediosfera ha intrapreso il progetto di far conoscere il romanzo inedito di Henry darger in Italia.
Il progetto prevede:
– la pubblicazione una completa biografia (vita e opere);
– la trascrizione, la traduzione e la pubblicazione del suo immenso romanzo.
Si tratta di un’opera ambientata in un mondo crudele e fantastico, che occupa 13 volumi per circa 15.000 pagine e oltre 33 milioni di battute.
Iniziamo dal primo volume!
Henry Darger è molto noto negli Stati Uniti, in Francia e in Giappone, ma praticamente sconosciuto in Italia. Eppure è conisderato un pioniere dell’Outsider Art/Art Brut e un grandissimo artista.
Darger ha illustrato il suo romanzo-fiume, conosciuto coi titoli di “The Story of the Vivian Girls” o “In the Realms of the Unreal”, con circa 350 opere grafiche attualmente presenti in numerosi musei e gallerie d’arte di tutto il mondo.
Chi è Henry Darger
Henry Darger (1892-1973) è stato un artista statunitense considerato il primo rappresentante di quella che è conosciuta come l’Outsider Art (meglio nota in Europa come Brut Art), corrente artistica in cui vengono compresi realizzatori di opere spontanee al di fuori di qualunque percorso culturale formale, spesso malati mentali, detenuti o persone con difficoltà di inserimento sociale.
Darger nacque a Chicago e visse la prima parte della sua infanzia in case di cura e orfanatrofi, da cui fuggì a 17 anni per vivere poveramente fino alla fine dei suoi giorni come inserviente in vari ospedali, abitando in un piccolo appartamento da cui usciva solo raramente.
A ottant’anni la sua salute peggiorò e fu ricoverato in una casa di cura. Nathan Lerner, suo padrone di casa e noto fotografo, nel far sgombrare l’appartamento da ciarpame e sporcizia, scoprì un vero tesoro: 15 volumi rilegati a mano (per un totale di oltre 15.000 pagine dattiloscritte) e circa 350 opere grafiche realizzate ad illustrazione della storia fantastica contenuta in 13 dei 15 volumi.
Il padrone di casa e sua moglie iniziarono quindi a valorizzare l’opera di Darger e, a partire dalla fine degli Anni ’70, si iniziò a organizzare mostre ed eventi ad esse legate.
Attualmente Darger è molto noto negli Stati Uniti e in Francia (Paese, quest’ultimo, in cui è stata teorizzata l’Art Brut) soprattutto per le sue incredibili opere grafiche, esposte in numerosi musei di tutto il mondo, tra cui il Moma di New York, il Musée d’Art Moderne di Parigi, l’American Folk Art Museum di New York (in cui dal 2001 è attivo il Centro Studi Henry Darger) e la Collection de l’Art Brut di Losanna.
Numerose sono state le mostre delle sue opere (Germania, Giappone, Francia, Italia presso Pinacoteca Agnelli di Torino, etc.). Alcune sue opere sono state vendute a prezzi molto elevati.
Su di lui sono stati scritti numerosi saggi (negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Francia) e girati tre film: “Darger’s Room 1973” (1973) di Coleen Fitzgibbon & Michael S. Thompson, “In the Realms of the Unreal” di Jessica Yu (2004, disponibile su Amazon e Netflix) e “Revolutions of the Night: The Enigma of Henry Darger” di Mark Stokes (2012).
L’opera letteraria
Darger lavorò in solitudine per circa 40 anni a un immenso romanzo fantastico, intitolato “THE STORY OF THE VIVIAN GIRLS” E CON IL LUNGO SOTTOTITOLO “IN WHAT IS KNOWN AS THE REALMS OF THE UNREAL, OF THE GLANDECO-ANGELINIAN WAR STORM, CAUSED BY THE CHILD SLAVE REBELLION – or, for short, In the Realms of the Unreal”.
In un enorme mondo (attorno a cui ruota la nostra Terra) un’alleanza di Stati cristiani combatte un terribile regime che schiavizza e tortura i bambini; la rivolta contro gli schiavisti è guidata da sette eroiche bambine, le figlie di Vivian, che attraverso battaglie sanguinose e infinite vicende porterà gli eserciti cristiani a trionfare. Ai bambini, tuttavia, nel corso della guerra non verranno risparmiate crude e orribili torture e sevizie, che peraltro Darger illustrò dettagliatamente nelle opere grafiche.
L’opera appare quindi una denuncia degli abusi sui bambini (che si suppone lo stesso Darger abbia subito negli istituti in cui fu ricoverato), anche se alcuni critici vedono in essa un suo perverso desiderio trasformato in arte.
Oltre a “The Story of the Vivian Girls”, Darger ha realizzato un ulteriore volume che ne prosegue gli avvenimenti e una lunga autobiografia con tratti anch’essi fantastici.
Le opere grafiche
Darger ha realizzato le opere grafiche per illustrare le vicende narrate nel romanzo. La sua tecnica compositiva è originale (collage da riviste con acquarelli, tempere e altro) e dà luogo a immagini coloratissime.
Che hanno come soggetti bambini e bambine in situazione spesso idilliache ma altrettanto spesso come vittime di abusi e violenza da parte dei soldati nemici. Lo stile delle sue opere ha influenzato molti altri artisti ed ha dato vita al fenomeno del “dargerismo”.
Le opere sono anche di ampie dimensioni (alcune oltre i due metri di lato) e, come detto, sono esposte in molti musei.
Per una visione d’insieme:La pagina ufficiale (a cura di Michael Bonesteel e altri)
http://officialhenrydarger.com/images/ Folk Art Museum (New York)
http://collection.folkartmuseum.org/search/darger MOMA (Musem of Modern Art, New Yortk)
https://www.moma.org/artists/28600
Testimonials
“A New York visitammo gli studi di centinaia di giovani artisti e fu straordinario scoprire quanti di loro fossero consapevoli dell’opera di Henry Darger, parlassero di Darger, avessero appese ai muri immagini del suo lavoro o anche facessero direttamente riferimento a lui nelle proprie opere”.
“Il romanzo di Henry Darger ‘In the Realms of the Unreal” ad alcuni lettori ha ricordato alcuni passaggi il Ramayana e il Mahabarata (trasferiti ad Oz). Altri commentatori hanno notato alcune rassomoglianze tra il progetto di Henry Darger e famosi racconti giovanili delle sorelle Brontë”.
“Nel 2012, il MoMA di New York, ha acquisito più di una dozzina delle migliori opere grafiche di Darger. In tal modo, il museo, ha riconosciuto ciò che artisti, musicisti, poeti e registi sapevano da tempo: che il lavoro di Darger non è solo un tesoro culturale in sé ma rappresenta un ricco tesoro di ispirazione”.