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Il vino di pregio all’asta Pandolfini mette a segno +177% rispetto alle stime

La prima asta dell’anno dedicata ai vini pregiati e da collezione, organizzata il 19 febbraio da Pandolfini presso la sede di Milano, ha registrato numeri prestigiosi. Con il 97% dei lotti venduti (204 su 210) e un incasso totale di 365.000 euro, la selezione – proveniente da una collezione privata – di vino di pregio all’asta Pandolfini ha superato le aspettative, raggiungendo il +177% delle stime pre-asta.

I lotti top dell’asta vini Pandolfini di febbraio

Tra le aggiudicazioni più rilevanti spiccano i vini francesi:

  • Romanée Conti 1999: battuto a 18.600 euro
  • Sei bottiglie di Château Margaux 2018: vendute a 4.464 euro

Anche i vini italiani hanno riscosso successo:

  • Tre bottiglie di Barolo Monfortino Riserva Giacomo Conterno 2010: aggiudicate a 4.712 euro
  • Sassicaia 1985: battuto a 2.108 euro

Tra gli Champagne, il miglior risultato è stato ottenuto da Salon Cuvée S 1996, aggiudicato per 2.336 euro. Da segnalare anche l’ottima performance di un vino californiano di culto: Screaming Eagle 1997, venduto per 3.472 euro.

Un mercato in crescita

Il vino di pregio all’asta Pandolfini ha attirato collezionisti di fine wine da tutta Europa, confermando l’interesse vivace per il segmento del vino da investimento. Nell’attuale contesto, Pandolfini conferma di avere una posizione di rilievo nel settore, adottando una strategia che rafforza il ruolo di Milano come centro di interesse per appassionati e investitori nel mercato enologico.

Fondata nel 1924 a Firenze, Pandolfini è la più antica casa d’aste italiana con sedi a Firenze, Milano e Roma. Tra i player principali del mercato dell’arte italiano e internazionale, negli anni ha ampliato le proprie aree d’interesse, affiancando ai dipartimenti di antiquariato, dipinti antichi, dell’800, moderni e contemporanei, mobili e arredi, gioielli e argenti, quelli dedicati a vini di pregio e da collezione, reperti archeologici e arte orientale, oltre che all’arte digitale.

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