Nel mondo del vino, l’identità di un’azienda non si legge solo nell’etichetta di una bottiglia, ma anche nella coerenza con cui racconta la propria storia, i propri valori e la propria visione. Lo dimostra Tedeschi, storica famiglia della Valpolicella, che a Vinitaly 2025 ha svelato un’importante operazione di rebranding della cantina Tedeschi: un cambiamento profondo, pensato per valorizzare l’essenza della propria produzione e rafforzare il legame con il territorio.
Con oltre tre secoli di esperienza, la famiglia Tedeschi ha sempre affiancato alla tradizione una costante tensione verso l’innovazione. Oggi questo equilibrio trova una nuova espressione nella brand identity sviluppata con l’agenzia creativa Hangar Design Group: un’identità visiva elegante e contemporanea, capace di riflettere con forza la filosofia aziendale.
Il nuovo logo, l’uso di colori caldi come il crema e il burgundy, e il claim “Dediti alla conoscenza” sintetizzano un posizionamento che affonda le radici nella cultura del territorio ma guarda con determinazione al futuro. Il vino, per Tedeschi, è prima di tutto sapere: ogni bottiglia è l’esito di studio, ascolto e interpretazione della Valpolicella, in un processo che unisce tradizione contadina e rigore scientifico. Lo testimoniano anche le collaborazioni con l’Università di Verona e il Centro di Appassimento Terre di Fumane.
“Il rebranding rappresenta per noi un passaggio fondamentale – spiega Sabrina Tedeschi –. Non si tratta solo del restyling del logo, ma di una presa di coscienza ancora più forte della nostra identità. Con questa nuova veste vogliamo condividere la nostra visione e il nostro impegno”.
L’occasione di Vinitaly è stata anche il momento per presentare il nuovo vino GA.RY, un IGT Veneto Bianco che unisce Garganega, Riesling e Chardonnay in un blend fresco e contemporaneo, e la rinnovata etichetta del Valpolicella Superiore Nicalò, uno dei pilastri della produzione aziendale. Entrambi i prodotti si inseriscono bene nella nuova immagine, confermando la volontà di comunicare in modo coerente l’anima dell’azienda.
Il caso Tedeschi dimostra come il rebranding possa diventare un valore aggiunto per una cantina: non un semplice cambiamento estetico, ma un’evoluzione strategica capace di rafforzare il posizionamento, raccontare con più efficacia il proprio universo valoriale e creare connessioni più profonde con il pubblico. In un mercato sempre più attento alla coerenza e all’autenticità, saper comunicare chi si è – e perché si fa vino – è un atto di grande consapevolezza.
L’articolo Il rebranding come valore aggiunto per una cantina: il caso Tedeschi proviene da Nuova Economia.